venerdì 27 aprile 2012

Friday

"Quello che ogni donna dovrebbe avere in borsa.
Mia madre mi ha dato la preghiera di Santa Teresa.
Ho aggiunto un vecchio biglietto della metropolitana, kleenex,
mentine, un assorbente, pesetas,
un fiorino. Non mi aspetto niente, sia chiaro,
ma del resto non mi fido di te, quindi: una confezione da 3.
Ho una penna. C’è spazio per il mio angelo custode,
ma dovrà piegare le ali. Il passaporto.
Una chiave. Ansia, per quello che (non) ho detto
quando una volta (non) avevi bisogno di me. Un analgesico.
Una carta di credito. Il suo viso l’ultima volta,
la mia impazienza, la mia inutile giovinezza.
Quel sacchetto vuoto, il mio cuore. Una scatola di fiammiferi".
-Maura Dooley-
E quello che dovrei  tenere io in borsa: fiducia in me.

mercoledì 25 aprile 2012

...e anche perchè la Rowiling scriva ancora di Harry Potter!

Lo so che può sembrare persino strao, ma io quasi ogni sera prima di addormentarmi prego.
Prego di trovare un lavoro che mi permetta di mantenermi e non essere un peso per la mia famiglia.
Prego perchè mia madre possa non adare mai in pensione.
Prego perchè mio padre abbia più giorni su e meno giù.
Prego perchè mio fratello ritrovi il cervello che aveva nascosto a tre anni.
Prego per assomigliare un pò di più a mia sorella.
Prego di non ammalarmi.
Prego per i miei amici, che possano trovare sempre gioia, in qualsiasi cosa facciano.
Prego per tutti gli idioti che ho incontrato e per quelli che incontrerò, perchè hanno tanto bisogno di preghiere.
Prego che un giorno una casa editrice si decida a pubblicare tutto quello che io le mando.
Prego perchè le persone smettano di farmi del male.
Prego che quella gente al governo si faccia un esame di coscienza.
Prego che i governi di tutto il mondo si rendano conto che questo non è il modo di andare avanti e di cambi una volta per tutte economia, che il denaro diventi solo un mezzo e non il fine, e che si rimetta al centro la persona.
Prego di darmi la forza di accettare qualsiasi sia il disegno che è stato deciso per me.
Prego di avere ancora il coraggio di alzarmi il giorno seguente anche se certe notti, vorrei chiedere soltanto di non svegliarmi più.


Ah, dimenticavo. Prego anche perchè Val Kilmer, che perda trenta chili in fretta e mentre chiama il dietologo sbagli numero e chiami me...

giovedì 19 aprile 2012

Al mio segnale...scatenate l'inferno!

Oggi, dopo tanto tanto tempo, misono davvero arrabbiata.
Mio fratello non fa un emerito di niente in casa.
Vive di rendita.
E io mi son stufata.
Pulisco perchè voglio vivere in un ambiente pulito.
L'ordine non è il mio forte per cui lascio correre.
Mangiamo sempre entrambi giù dai miei per stare tutti insieme e perdipiù a pranzo lui non c'è perchè pranza al lavoro. Però se compro della roba da mangiare per me sparisce magicamente e sappiamo che non è più mio padre visto che non ha le chiavi della mansardina.
Ma cazzo, almeno il bucato. Almeno quello. Invece? Niente.
Porta persino le mutande a lavare a mia madre. Io mi son già rifiutata.
Ma mia madre povera donna si spara una decina di ore di studio più gestirsi mio padre e la nonna, il pranzo e la cena, la spesa e tutti i cazzi&mazzi vari. Non ce la fa.
Allora mi ha pregato di lavare io la roba di mio fratello, e visto che stiro già per tutti di farci stare anche le sue camice. Sette giorni sette camice.
Eh no.
Allora qui ci vuole ingegno.
Oggi mi ha cioccato giù undici camice. Dico undici.
Bene. Non ho fatto una piega. Le ho messe in lavatrice.
E accidentalmente dico, per puro caso, ci è finita insieme una mia maglietta estiva.
Rossa.
Quando ha visto la splendida tonalità di rosa corallo a macchie lampone che ha preso il tutto ha inveito un'ora. La migliore litigata che io ricordi.
E' salita persino mia madre dalle urla che arrivavano alle scale.

Ora le camice le porterà in lavasecco.
Ma non è finita.
Ho comprato delle paste e delle bibite.
Aspetto che spariscano.
Sono farcite di confetti falqui polverizzati.
Conto di vedere presto i risultati.

mercoledì 18 aprile 2012

Pensieri

"Io sono la ragazza con la valigia.
E ho un cappotto blu
vado di notte.
Su questo lungomare che è la vita.
E il vento batte sulle palme scardinate
la pioggia batte sulle stagioni andate
il mare scardina le barche di immigrate.
Io sono qui. Ti aspetto alla frontiera.
Al guinzaglio dell’orso della luna,
il fango nelle mani, per fare un neonato.
Tu aspettami inchiodato, nella sera".
(Francesca Genti)

Sul lungomare, sul binario, sul molo. Ti aspetto, alla frontiera tra me e te.

lunedì 16 aprile 2012

Any Given Monday

E' lunedì.
Uff.
Ok, nonostante il molto più grigio dell'azzurro e la pioggia che cade sui miei capelli crespi, ho smesso di fumare. Non sopporto più la mia tremenda puzza, e la mia maleducazione per far respirare il mio tanfo alla gente normale.
E quello intanto mi chiama dall'altra parte del mondo fottendosene di ogni fuso orario e supplica. E implora. E io lo manderei solo a dar via il culo visto dalla voglia di piangere che avevo.
Finge di non ricordarsi neppure del fuso. Ad Oxford non te lo hanno insegnato dico acida e piccata.
Ho fatto legge a Cambridge.
Possiamo non litigare almeno quando mi preghi di tornare con te?
Per me va anche bene. Ho già voglia di vomitare.
Nel miscuglio caotico delle emozioni nel mio stomaco provo paura, angoscia, rabbia, senso di inadeguatezza e sopra ogni altra frustrazione. La detesto perchè non riesco a vincerla.
Il fumo era uno sfogo.
Oggi non l'avevo e mi son cacciata due dita in gola e via, tutto già per lo scarico.
Mai più. Mai più. Mai più.
Eleonora avevi promesso. Avevi tanto promesso.


Sono solo una bugiarda.

giovedì 12 aprile 2012

Domani è Venerdì

Mi sono dimenticata l'ombrello al bar ed ovviamente quando son tornata è sparito. Mi sono dimenticata di ritirare i soldi al bancomat e ora sono senza soldi. Mi sono dimenticata di chiamare mia sorella che oggi hanno operato il suo fidanzato. Mi sono dimenticata che domani ho preso ferie dallo studio perchè devo portare mio padre dallo psichiatra per la visita, e io sono assai meno indispensabile di mia madre.
Quando mi dimentico le cose io mi spavento. E so che domani chiederò al dottore se è normale, alla mia età, dimenticarsi così le cose. Farsi i biglietti per ricordarsi e poi dimenticarsi anche quelli. E poi farsi i biglietti per ricordarsi i biglietti e dimenticarseli. E lui mi dirà certo, è normale, stia tranquilla, la malattia non si sviluppa alla sua età, è impossibile. Io lo guarderò un poco di sbieco, mi mangerò una pellicina di un dito e non risponderò. Ma mica sarò convinta.
Ho sentito (in Greys Anatomy a dire la verità, che non so quanto sia attendibile) che in Inghilterra c'è una donna di trentacinque anni che non riconosce più la figlia. E' il caso più precoce al mondo.
E io penso che preferirei morire che avere davanti le persone che amo e non riconoscerle più.
Penso che se mi diagnosticassero quel bastardo schifoso dell'Alzhaimer il giorno stesso mi getterei sotto un treno. Poi guardo mio padre che, senza che ce ne siamo accorte, si è già messo i vestiti piegati e stirati per la visita di domani e se ne sta seduto sul letto, mi rendo conto di quanto egoista sia questo pensiero.
Quello stesso uomo, che avrebbe dovuto godersi la pensione dopo quarantanni di dieci ore al giorno sulle locomotive, dopo la sua di diagnosi anni fa mi disse una cosa che molti reputeranno tremenda.
Mi disse "Se mi fermo a pensare ci sono volte in cui invidio i malati di cancro. Loro almeno posso combattere. Io arriverò ad un punto in cui per quanto vorrò lottare, non mi ricorderò più contro cosa, e quella bestia mi mangerà lo stesso."
Ma lo stesso uomo mi disse anche "Sono contento di aver tenuto tutti i quaderni di quando andavate a scuola, tu la Anna e l'Alessio. Così se mi scorderò le cose più semplici tua madre me li rileggerà e sarà come passare ancora del tempo con i miei figli."
La voglio scrivere qui, perchè almeno anche se me la dimenticherò, qualcuno che mi ama, di cui non ricorderò bene il nome, me la rileggerà. E passerò ancora del tempo a mia volta, con mio padre.

mercoledì 11 aprile 2012

Oggi sono un pò nostalgica.
Così imparo a guardarmi tutte le mie vecchie fotine.
E' che mi manca l'America. Mi manca Dallas. Tanto.

mercoledì 4 aprile 2012

Un tranquillo week end di paura

E' un pò che volevo scrivere questo post.
Il mio week end inizia il sabato mattina dopo un venerdì sera di pulizie visto che i turni che ho creato apposta per questo per mio fratello sono puro optional.
Sabato, un pò esaltata per la bella giornata ma altrettanto depressa per le previsioni future di giornate simil giorno dei morti, dico a mia madre "Chissà che meraviglia ora in Texas, con gli alberi di pero americano carichi di fiori bianchi!"
Lei grugnisce.
"A volte penso tu lo faccia apposta" risponde.
"Perchè?"
"Perchè per te basterebbe essere ovunque, tranne che qui con noi, che siamo la tua famiglia. Per te basta andare via!"
Le faccio notare che non era quello il senso della frase.
La discussione finisce con lei che se ne va borbottando "L'altra parte del mondo per te resterebbe comunque troppo vicino. Non esiste un posto abbastanza lontano da Pavia a quanto pare!"
Evviva.
Passiamo oltre.
E' inevitabile che in una storia di puro, semplice e meraviglioso sesso, prima o poi, uno dei due si prenda.
A me capita di rado e per lo più con l'uomo sbagliato, specialmente se ha occhi profondi come pozzi, è texano e anche sposato. E vabbè.
Qusta volta, di questa cosa di cui mi vergogno come una ladra, non è successo a me.
Si è preso lui.
Lui è un ventiduenne fisicato paura, tartaruga sulla pancia ma con il criceto moribondo in testa.
Tristesse.
Dopo molti incontri clandestini in genere avvenuti in seconda serata barra tarda notte, molte mattine in coma totale davanti al computer in studio e molti atti che ho fatto veramente con il culo, ecco dopo tutto questo il tipo mi manda un sms.
"Vorrei portarti HA cena"
Inorridisco.  Avrà sbagliato a digitare dai.
"Dove?" rispondo.
"HA cena in un ristorante stiloso. Magari prima ci facciamo UN'APE"
Stavo per gettare il telefono dalla finestra, giuro.
Tutti i luminari dell'accademia della crusca mi imploravano. Dante Alighieri, patrono della nostra lingua italiana si è fatto una maratona di gira&rivolta nella cassa.
Incubo.
E poi "un ape" a casa mia, senza apostrofo, è un insetto che al massimo rompe i coglioni, non le regole grammaticali che se qualcuno le ha inventate ci sarà poi un perchè.
Scaricato.
La mia vagina capirà.
E quindi, battuta dai verbi ausiliari, mi sono fatta un tranquillo week end di mohito a Como, con mia sorella che continua a farsi tagliare i capelli dai cinesi e assomiglia sempre di più a un pechinese.
Aspetto.
Aspetto l'uomo che mi travolga, mi proponga qualcosa che non sia una zuppa riscaldata migliaiai di volte, un involtino primavera bruciato, un piatto esotico da mille dollari o una american pie della moglie.
Aspetto.

(resto dell'idea, sempre e comunque, che l'uomo ideale -oltre al mio Iceman ovviamente - sia Batman. Perchè?
Perchè è un miliardario strapieno di soldi che vive in una magione enorme con tanto di maggiordomo, è orfano e quindi ci giochiamo la suocera vecchia&rompi, e la notte esce per i fatti suoi così posso stare a casa tranquilla con Robin! E poi...indovinate che era l'attore che oltre ad Iceman interpretò Batman Forever? Ops...)